Arriviamo a Fonni alle 11 del mattino, non proprio di buon’ora e lo spettacolo che ci accoglie è quello del paesino di montagna invernale (è il paese più alto che abbiamo in Sardegna), i presepi per le strade, le luminarie ed un’arietta fresca che ci accompagnerà per tutta la gita. La giornata era iniziata presto quando alle otto e trenta il gruppo si era ritrovato ad Olbia per la partenza della gita, facce un po’ assonnate ma comunque felici e speranzose di poter vivere una splendida giornata all’aria aperta in compagnia di vecchi e nuovi amici da conoscere, una breve sosta a metà strada per sgranchire le gambe e finalmente dopo circa due ore l’arrivo! Le Cortes Apertas fonnesi (penultima tappa stagionale dell’autunno in Barbagia) sono pronte per accogliere le migliaia di visitatori che come noi hanno scelto di passare una domenica all’insegna della tradizione e del buon mangiare e bere. dsc_0226

La prima Corte visitata ci stupisce per l’allegria delle persone all’interno per la gentilezza e l’ospitalità, tipica della Sardegna, i biscotti Fonnesi preparati dalla Signora davanti a noi da un antica ricetta tramandata saggiamente da generazioni ci lasciano un gusto bocca delizioso che ti vien voglia di non smettere di mangiarli, ma la giornata è appena iniziata e dobbiamo proseguire, ci imbattiamo in un’ altra tipicità, la patata fonnesa cucinata a forma di spirale, una prelibatezza per il palato, ho visto Roberto mangiarne addirittura 5 (per poi dire che era la prima…)! La giornata è lunga e fredda ma noi siamo ben equipaggiati e quando il freddo inizia ad essere più pungente il caffè con mendula ed un bicchierino di acqua vite ci aiutano a superare il piccolo momento down.

Nei pressi della piazza ci imbattiamo in una casa (dove all’esterno c’è una piccola capretta, vera gioia per i bambini e due pastori fonnesi che sono cani tipici della zona) all’interno della quale viene messo in scena il rito della morte dell’uomo capo famiglia con le donne di case al suo capezzale disperate, scena straziante fin quando le donne urlano per far spaventare i presenti, scagionando una risata generale da parte di tutti. Il pranzo a base di malloreddus con purpuzza al sugo, patate fonnesi e vitello arrosto accompagnati da un buon vino rosso ed una seada fanno da ciliegina sulla torta alla nostra giornata. dsc_0269 Il pomeriggio si apre con il presepe vivente che riempie le strade del paese con la sua magia natalizia, vedo i bambini entusiasti di questa giornata e allegri fino a quando la Bestia…si la Bestia…si avvicina per abbracciare una donna vicino a noi, la bestia con il suo vestito inquietante ma con la sua dolcezza nell’accarezzare i bambini, in fondo la tradizione è questa, si sono arrivati i mamuthones, portano indosso una casacca di pelle di pecora sopra un abito di velluto nero e sulla schiena “sos sonazzos” ed in faccia la maschera nera fatta in legno di pero selvatico che raffigura un’espressione sofferente ed impassibile che ci spaventa tanto. Arriva l’ora della partenza e del rientro a casa, la giornata è stata intensa vissuta a pieno e stancante ma rimarrà nella memoria di ciascuno una gita domenicale unica nel suo genere, perché solo la Sardegna ed i sardi possono dare il calore che solo un’isola può dare il resto lo fanno i bambini che con il loro vociare e divertirsi rendono il viaggio di ritorno meno lungo. Al prossimo racconto…SARDINIA MAGIC TRAVEL where dreams come true!  

Fonni 11 dicembre 2016 Una giornata speciale

Arriviamo a Fonni alle 11 del mattino, non proprio di buon’ora e lo spettacolo che ci accoglie è quello del paesino di montagna invernale (è il paese più alto che abbiamo in Sardegna), i presepi per le strade, le luminarie ed un’arietta fresca che ci accompagnerà per tutta la gita. La giornata era iniziata presto quando alle otto e trenta il gruppo si era ritrovato ad Olbia per la partenza della gita, facce un po’ assonnate ma comunque felici e speranzose di poter vivere una splendida giornata all’aria aperta in compagnia di vecchi e nuovi amici da conoscere, una breve sosta a metà strada per sgranchire le gambe e finalmente dopo circa due ore l’arrivo! Le Cortes Apertas fonnesi (penultima tappa stagionale dell’autunno in Barbagia) sono pronte per accogliere le migliaia di visitatori che come noi hanno scelto di passare una domenica all’insegna della tradizione e del buon mangiare e bere. dsc_0226

La prima Corte visitata ci stupisce per l’allegria delle persone all’interno per la gentilezza e l’ospitalità, tipica della Sardegna, i biscotti Fonnesi preparati dalla Signora davanti a noi da un antica ricetta tramandata saggiamente da generazioni ci lasciano un gusto bocca delizioso che ti vien voglia di non smettere di mangiarli, ma la giornata è appena iniziata e dobbiamo proseguire, ci imbattiamo in un’ altra tipicità, la patata fonnesa cucinata a forma di spirale, una prelibatezza per il palato, ho visto Roberto mangiarne addirittura 5 (per poi dire che era la prima…)! La giornata è lunga e fredda ma noi siamo ben equipaggiati e quando il freddo inizia ad essere più pungente il caffè con mendula ed un bicchierino di acqua vite ci aiutano a superare il piccolo momento down.

Nei pressi della piazza ci imbattiamo in una casa (dove all’esterno c’è una piccola capretta, vera gioia per i bambini e due pastori fonnesi che sono cani tipici della zona) all’interno della quale viene messo in scena il rito della morte dell’uomo capo famiglia con le donne di case al suo capezzale disperate, scena straziante fin quando le donne urlano per far spaventare i presenti, scagionando una risata generale da parte di tutti. Il pranzo a base di malloreddus con purpuzza al sugo, patate fonnesi e vitello arrosto accompagnati da un buon vino rosso ed una seada fanno da ciliegina sulla torta alla nostra giornata. dsc_0269 Il pomeriggio si apre con il presepe vivente che riempie le strade del paese con la sua magia natalizia, vedo i bambini entusiasti di questa giornata e allegri fino a quando la Bestia…si la Bestia…si avvicina per abbracciare una donna vicino a noi, la bestia con il suo vestito inquietante ma con la sua dolcezza nell’accarezzare i bambini, in fondo la tradizione è questa, si sono arrivati i mamuthones, portano indosso una casacca di pelle di pecora sopra un abito di velluto nero e sulla schiena “sos sonazzos” ed in faccia la maschera nera fatta in legno di pero selvatico che raffigura un’espressione sofferente ed impassibile che ci spaventa tanto. Arriva l’ora della partenza e del rientro a casa, la giornata è stata intensa vissuta a pieno e stancante ma rimarrà nella memoria di ciascuno una gita domenicale unica nel suo genere, perché solo la Sardegna ed i sardi possono dare il calore che solo un’isola può dare il resto lo fanno i bambini che con il loro vociare e divertirsi rendono il viaggio di ritorno meno lungo. Al prossimo racconto…SARDINIA MAGIC TRAVEL where dreams come true!  

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